Valorizzazione materiali di scarto

Plastiche dure per imballaggi come additivi per asfalti ad alte prestazioni

Problema: I dati Eurostat evidenziano un continuo aumento della produzione pro capite di rifiuti: dai 495 kg del 2018 si è passati ai 520 kg del 2020. Della totalità dei rifiuti, 125 milioni di tonnellate sono materie plastiche. Secondo l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) solo il 15% dei rifiuti di plastica è riciclato, il 25% è destinato ai termovalorizzatori e, infine, il restante 60% circa viene raccolto nelle discariche o rilasciato nell’ambiente. Nel mondo, globalmente, la plastica “prodotta”, nuova di fabbrica, è otto volte superiore in quantità rispetto alla plastica riciclata.

Stato dell’Arte: L’economia circolare sta spingendo sempre più per portare un cambiamento reale nella produzione e nella gestione dei rifiuti. Il recupero e il riutilizzo dei rifiuti non è solo un beneficio ambientale ma anche economico. Gomma, plastica, tessuti e biomasse di scarto sono recuperate e impiegate come additivi in numerosi settori industriali: settore edilizio e infrastrutturale, stradale, vestiario, ecc.

Soluzione: Crossing sta sviluppando una tecnologia per impiegare scarti di varia natura, ad oggi privi di applicazione, come additivi in diversi settori come quello edilizio, infrastrutturale e stradale. Questi scarti ad oggi sono destinati alla discarica e ai termovalorizzatori.
La tecnologia di Crossing permette di sostituire additivi commerciali attualmente prodotti da materie prime di origine fossile con scarti recuperati/riciclati. Questa valorizzazione dei rifiuti permette l’abbattimento dell’impatto ambientale sia legato allo smaltimento degli scarti sia legato agli attuali processi produttivi.